
Formazione digitale vs formazione in presenza: cosa scelgono oggi gli imprenditori?
Negli ultimi anni, la formazione aziendale ha vissuto una rivoluzione grazie all’avvento delle tecnologie digitali. Un cambiamento accelerato dalla pandemia, che ha visto un aumento del 400% nell’adozione di piattaforme di e-learning tra il 2019 e il 2022, secondo i dati di Deloitte Global Human Capital Trends.
I vantaggi della formazione digitale
La formazione digitale offre flessibilità, comodità e accessibilità senza precedenti:
- Riduzione dei costi: risparmio medio del 40-60% rispetto alla formazione tradizionale (fonte: Brandon Hall Group)
- Accessibilità globale: possibilità di connettere team distribuiti in diverse aree geografiche
- Personalizzazione: il 76% dei dipendenti apprezza poter seguire percorsi formativi al proprio ritmo (LinkedIn Learning Report 2023)
- Monitoraggio preciso: analisi dettagliate sulle performance e il coinvolgimento dei partecipanti
Un caso esemplare è Vodafone Italia, che ha digitalizzato l’80% della propria formazione, riducendo i tempi di onboarding del 30% e migliorando la retention delle conoscenze del 25%.
Il valore insostituibile della formazione in presenza
Nonostante l’ascesa del digitale, la formazione in presenza mantiene punti di forza unici:
- Interazione diretta: il 68% dei manager ritiene che il networking faccia a faccia sia insostituibile (Harvard Business Review, 2023)
- Apprendimento esperienziale: efficacia superiore del 25% nei corsi che richiedono competenze pratiche
- Coinvolgimento emotivo: tasso di engagement superiore del 35% nelle sessioni in presenza
- Cultura aziendale: rafforzamento del senso di appartenenza e dei valori condivisi
Ferrero, ad esempio, mantiene il 50% della formazione manageriale in presenza, con risultati eccellenti in termini di leadership development e coesione di team.
L’approccio ibrido: la soluzione vincente
Secondo una ricerca di McKinsey (2024), il 72% delle aziende italiane ha adottato modelli ibridi di formazione, con un aumento della soddisfazione dei dipendenti del 45% rispetto ai modelli tradizionali.
L’approccio ibrido tipicamente prevede:
- Microlearning digitale per nozioni teoriche (moduli brevi, 5-15 minuti)
- Webinar interattivi per approfondimenti tematici
- Workshop in presenza per skill pratiche e soft skills
- Mentoring one-to-one sia virtuale che fisico
Banca Intesa Sanpaolo ha implementato con successo questo modello, alternando moduli e-learning settimanali a workshop trimestrali in presenza, ottenendo un ROI formativo superiore del 35% rispetto al passato.
Come scegliere il modello giusto per la tua azienda?
Valuta questi fattori chiave:
- Dimensione del team: per PMI sotto i 20 dipendenti, sessioni in presenza possono essere più efficaci
- Dispersione geografica: team distribuiti beneficiano maggiormente di soluzioni digitali
- Tipologia di competenze: hard skills spesso più adatte al digitale, soft skills alla formazione in presenza
- Budget disponibile: il digitale richiede investimenti iniziali, ma offre scalabilità a lungo termine

Il futuro è personalizzato
Il 91% degli imprenditori intervistati da Confindustria nel 2024 concorda: il futuro della formazione aziendale sarà sempre più personalizzato e data-driven, con percorsi formativi su misura per ciascun dipendente.
E tu, quale approccio hai scelto per la formazione della tua azienda? Hai già sperimentato i benefici di un modello ibrido?